Quando FCA la lanciò sul mercato nel 2014, Jeep Renegade seppe immediatamente suscitare grande interesse, riuscendo a trasmettere concretezza, personalità e stile inconfondibile.
Dopo cinque anni, questa capacità di attrarre un’utenza molto trasversale è più che mai intatta, come dimostrano i dati commerciali: per FCA, Renegade è, infatti, un vero e proprio best seller, rappresentando oggi il 45% dei risultati complessivi del brand Jeep in Europa ed oltrepassando il milione di unità vendute dal debutto.
Un successo clamoroso, rendendo Renegade anche un desiderato oggetto di moda che, tra affidabile utilizzo stradale quotidiano e divertente vocazione fuoristradistica, per il 2020, può già contare su 6 allestimenti, 8 motorizzazioni ed una rinnovata gamma colori ben articolata
Compatta e squadrata, Renegade interpreta al meglio l’inconfondibile “Stile Jeep”, contraddistinto dal frontale verticale,con una calandra molto aggressiva dove spiccano le classiche 7 feritoie di raffreddamento, cifra distintiva del brand.
Coerentemente, le fiancate ed il posteriore risultano molto spioventi e lineari, con l’unica concessione curvilinea ai passaruota bombati che accolgono ruote di generose dimensioni, montate su cerchi in lega da 17”.
Non meno razionali gli interni, connotati da materiali e finiture di buona qualità e caratterizzati da un posto guida ergonomicamente efficace, dove tutti gli strumenti ed i comandi sono di immediata ed intuitiva fruibilità, a partire dal volante multifunzione, ben regolabile in altezza e profondità.
La strumentazione, dotata di display multifunzione che descrive tutte le informazioni sullo stato dinamico della Renegade, è ben leggibile così come il grande display touch screen posto al centro della plancia che consente di gestire al meglio navigazione ed infotainment.
Sulla versione Limited, oggetto del nostro test, spicca inoltre la gradevole comodità dei sedili semi anatomici bicolore, con i posteriori ben sagomati ed in grado di assicurare un adeguato spazio ai passeggeri.
Sotto il cofano pulsa un vero gioiello di propulsore, ispirato al “Downsizing”: si tratta di un motore a iniezione diretta di benzina, a 3 cilindri in linea e 12 valvole, di soli 1000 centimetri cubi di cilindrata.
Una powerunit che sviluppa ben 120 cavalli a 5750 giri, con valori di coppia, attestabili in 190 Newtonmetri a 1750 giri: dati che garantiscono a Renegade T3 accelerazioni brillanti, permettendo di spingere i 1320 chili del corpo vettura sino ad una velocità massima di 185 chilometri all’ora.
Eccellente anche il cambio manuale a 6 marce che si è rivelato molto ben configurato e piacevole per manovrabilità e velocità di inserimento.
Al volante, Jeep Renegade rivela un comportamento neutro, con un accenno di sottosterzo che si rivela in curva alle andature più vivaci: fenomeno peraltro ben gestibile, grazie all’assetto equilibrato ed alla ripartizione del peso al 60% sull’anteriore ed al 40% sul posteriore.
Pur con la sola trazione anteriore, Renegade ha mostrato di essere a suo agio anche nel fuoristrada “leggero”: la sua agilità, sulle strade bianche è garantita da un raggio minimo di sterzata di soli 11 metri, dall’altezza da terra di 166 millimetri e dagli eccellenti angoli di attacco dovuti agli sbalzi ridotti della carrozzeria.
Una nota particolare riguarda i consumi, riscontrati in oltre 7 litri ogni 100 chilometri percorsi nel ciclo misto: un valore superiore alle aspettative ma giustificato dalla scarsa aerodinamica della vettura, che aumenta la resistenza all’avanzamento.
In sintesi Jeep Renegade, che per l’Europa è costruita esclusivamente in Italia nello stabilimento di Melfi, vanta eccellenti contenuti tecnici, un ottimo controvalore e un’estetica dalla spiccata ed immediata simpatia.
La stessa mostrata, sull’Autodromo di Magione in veste di “Madrina” dell’evento ASA 2019, il più importante a livello internazionale tra quelli dedicati esclusivamente alle vetture italiane, trovandosi perfettamente a proprio agio tra le più blasonate vetture da competizione e di serie, d’epoca e contemporanee, prodotte da Abarth, Alfa Romeo, Autobianchi, Ferrari, Fiat, Lancia e Maserati. Con l’orgoglio, italiana tra le italiane, di poter aprire la Parata d’onore sventolando, degnamente ed a pieno titolo, il tricolore…
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