Peugeot: Il Leone, il Coccodrillo e il Tennis

 

E’ con commozione che, chi vi scrive, narra del Leone, del Coccodrillo e del Tennis. Ho amato, ed amo, tutti e tre, nello stesso identico modo, e con uguale ardore. Il Leone è lo splendore di un Team che riesce a trasmettere, con semplicità, e a tutti i livelli, la sua superlativa mission. Lacoste è il Marchio che mi ha vestita, per anni, sui campi da Tennis che ho frequentato fin da ragazza, manifestando doti discrete con la racchetta fra le mani. Questo “incrocio” fra Leone, Coccodrillo e Tennis mi emoziona. Non poco.

Il Roland Garros, poi, è un Tempio, qualcosa di immenso per chiunque abbia praticato, e pratichi ancora, a buon livello, il Tennis, mentre gli Internazionali d’Italia, al Foro Italico, sono quelli che mi hanno consentito di veder giocare, dal vivo, campioni come Arthur Ashe, vincitore di tre tornei dello Slam, tra cui l’edizione del 1975 di Wimbledon, e quel gran mago di John McEnroe, numero 1 del mondo per quattro anni di seguito dal 1981 al 1984, con 7 titoli del Grande Slam conquistati in singolare, 9 in doppio e 1 in doppio misto.

E fu nel 1984 che Peugeot associò il proprio nome a quello del Roland Garros, il principale torneo francese di tennis e tra i più importanti a livello internazionale. Quella che all’inizio poteva essere una semplice, seppure importante, operazione di marketing, si trasformò rapidamente in un rapporto talmente stretto da influenzare da quel momento la gamma del Marchio.

Il modello maggiormente coinvolto in questa operazione fu quella 205 che dal 1983 rivoluzionò l’immagine di Peugeot presso i suoi Clienti, andando a conquistare con sempre maggior successo e con sempre maggiore incisività proprio quella fascia che costituisce la parte più consistente dei praticanti della racchetta.

Ed ecco che la 205, la vettura giovane per i giovani, si propose in allestimenti e serie speciali che si rifacevano chiaramente al mondo del tennis, a partire, come ovvio che sia, dalla versione battezzata Roland Garros (denominazione che in seguito sarà riproposta anche per altri modelli della Casa) per proseguire con la collaborazione con un certo René Lacoste.

Nato nel 1904, René Lacoste fu il tennista numero uno del mondo nel 1927, collezionando vittorie su vittorie nei tornei del Grande Slam e facendosi notare per l’eleganza del suo abbigliamento in campo.

Il soprannome “Coccodrillo” iniziò ad essere associato a René Lacoste nel 1927. «Il soprannome – raccontò in seguito – mi venne dato dai miei compagni di squadra. A Boston, dove ci trovavamo per affrontare l’Australia in una semifinale di Coppa Davis, mi accadeva ogni giorno di passare di fronte ad un negozio chic che esponeva una borsa in pelle di coccodrillo, ideale per contenere le mie racchette. La mia ammirazione per la borsa suscitò il divertimento generale, tanto che Pierre Gillou, il nostro capitano, mi promise che, se avessi vinto i miei due singolari, me l’avrebbe regalata. L’immagine del coccodrillo divenne un simbolo fortunato, tanto che lo feci ricamare sui blazer bianchi da tennis e, in seguito, sulle camicette».

Nel 1933 Lacoste appese la racchetta al classico chiodo per fondare con l’amico e collega André Gillier un’azienda che ebbe subito per marchio un piccolo coccodrillo verde e la cui attività produttiva spaziò dall’abbigliamento ai profumi, agli occhiali, arrivando persino a vestire uno yacht.

Per certi versi l’incontro tra Peugeot e Lacoste fu inevitabile. L’ex tennista cercava una vettura da “vestire”, una vettura certamente particolare ma, soprattutto, nuova e giovanile, piena di vitalità.

Proprio come la 205. E così nacque la 205 Lacoste, prima serie speciale del modello, caratterizzata da diversi riferimenti al mondo della racchetta, come gli adesivi posti nei montanti posteriori che rimandano alla rete del campo di tennis, mentre il bianco pastello della carrozzeria e dei copriruota con i listelli verde scuro, insieme ai tre coccodrilli, ricordano le famose “chemise” Lacoste.  Ma c’è un punto dove il Coccodrillo e il Leone si incontravano: era al centro del volante.

Presentata nel 1984, la 205 Lacoste fu un vero successo, tale da replicare la produzione nel 1985 e nel 1986.

Conclusa la collaborazione con René Lacoste, Peugeot continuò a legare la 205 al tennis con altre serie speciali. Come l’Italian Open con cui il Leone iniziò nel 1992 la collaborazione con la manifestazione tennistica più importante d’Italia.

Una collaborazione che recentemente è diventata una vera e propria partnership che si ripropone anche per l’edizione 2018 degli Internazionali BNL d’Italia, in corso di svolgimento al Foro Italico di Roma fino al 20 maggio.

Come ormai tradizione, la presenza del Leone avviene in molteplici modi. Il più evidente è nelle strade della Capitale dove la sua ampia flotta assicura per tutta la durata dell’evento gli spostamenti degli atleti, dei Vip e dei vari addetti ai lavori. Protagonista del villaggio sportivo al Foro, Casa Peugeot, una struttura realizzata come hospitality ma, soprattutto, per esporre tre dei modelli più importanti della casa del Leone: in anteprima nazionale la Nuova 508, un esemplare unico di 3008 GT con tinta Grigio Platinium opaca e la regina dei rally italiani, la 208 T16 vincitrice del 10° titolo nel Campionato Italiano Rally.

Merci, Peugeot! Mon coeur dit un grand oui…

Autore dell'articolo: Marina Federico

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