Di essere un pilota molto incisivo ed efficace, poco propenso a sbagliare ed eclettico ad adattarsi alle vetture più svariate, il giovane Fabrizio Andolfi Jr l’aveva già dimostrato. Probabilmente uno dei migliori giovani talenti rallystici italiani che siano in circolazione. Così non stupisce per niente che il ligure, coadiuvato dal pavese Daniele Mangiarotti, si sia aggiudicato la prima edizione del Trofeo Abarth 124 rally Selenia con due gare d’anticipo, vincendo tutti i quattro appuntamenti sin qui affrontati con l’Abarth 124 del Team Bernini Rally. A leggere bene la dinamica di questo successo, tuttavia, va rimarcato che il “figlio d’arte” (il padre è stato un eccellente Trofeista con l’A112 Abarth 70 HP nel 1982 e 1983) non ha certo dovuto sudare le classiche “sette camicie” per affermare il suo indubbio talento, visto che la concorrenza è stata inesistente, sia per quantità che per qualità, eccezion fatta per il “sempreverde” Salvatore “Totò” Riolo. Queste non sono opinioni, sono fatti ed i numeri parlano chiaro: al Ciocco le Abarth 124 Rally partite sono state 4, Andolfi e Riolo compresi. A Sanremo erano in 3 al via, esattamente come nel tragico Targa Florio e nell’Alpi Orientali appena corso. E’ evidente che, nella pianificazione, nella strategia e nel posizionamento della vettura sul “mercato agonistico” più di qualcosa non ha funzionato. Ed è un peccato perché, se la vettura fosse stata più accessibile e meno costosa e sofisticata, il Trofeo avrebbe potuto contare su ben altri numeri in termini di partecipazione, anche se ben distanti dagli irripetibili “bei tempi” dei Trofei Autobianchi A112 Abarth 70 Hp, Fiat Uno 70 / Turbo come nel Trofeo Cinquecento. Di conseguenza sarebbe stato ben diverso il “peso” ed il significato che una vittoria in Trofeo Abarth 124, come quella del pur bravissimo Andolfi Jr., avrebbe potuto rivestire. Una situazione difficile da “raddrizzare” in vista del 2018, dato che la vettura non può aspirare a risultati di classifica assoluta, che è protagonista di un Trofeo asfittico e che ACI Sport non ha fatto assolutamente nulla per valorizzare, quantomeno, la naturale categoria di destinazione della 124, che è la Rally Gran Turismo, e che potrebbe contare sulle presenze di ben altre GT (come Porsche..) per creare uno “zoccolo duro” di partecipazione dai livelli quantitativi e qualitativi accettabili. Quale futuro, quindi per l’Abarth 124 Rally? E se la si destinasse ad un bel Trofeo in pista dove godrebbe, quasi certamente, di schieramenti di partenza degni di questo nome? Ai posteri ed all’Abarth l’ardua sentenza..
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